21-5-2013

Caro Diario, io e Letizia, come già programmato in precedenza, faremo un’esperienza davvero unica: trascorreremo da sole alcuni giorni in Ungheria per saperne di più su tale Stato!

In questo momento ti scrivo in aeroporto e fra pochi minuti ho appuntamento con Sofia alla sala d’Imbarco per l’aereo che porta Budapest. Viaggeremo con la compagnia aerea Easy-Jet.

Appena ci siamo incontrate una voce proveniente dall’alto chiama all’imbarco l’aereo delle 20.10 con destinazione a Budapest. Il nostro aereo. Nel momento dell’imbarco ci siamo sistemate davanti ad un oblò per ammirare direttamente lo spettacolo del tramonto.

Arrivate a Budapest abbiamo preso il treno che ci ha portato nel centro storico della metropoli dove a piedi siamo arrivate all’ostello che ad essere sinceri non è il massimo del lusso, dalle foto sembrava un po’ più confortevole. Abbiamo posato le nostre valigie, e con molta calma ci siamo avvicinate verso un ristorante posizionato nell’altra fiancata della strada.L’ emozione era già forte una mezzora dopo il decollo: la vista dell’imbrunire arancione sulle Alpi ancora innevate, ogni tanto le luci di alcuni villaggi persi tra le montagne, spesso nascosti da una cortina di nebbia o da nuvole ovattate.

Con il dizionario a portata di mano, abbiamo provato a far apprendere ai camerieri il più possibile: io ho ordinato un piatto apparentemente saporito chiamato Hortobàgy hùsos palacsinta  che da quanto posso aver capito sono delle crespelle ripiene di carne tritata con un’ aggiunta di sugo cremoso.

Sofia invece ha ordinato una specialità cittadina nominata Tùròscsusza: tagliatelle con lardo, panna e ricotta.

Tutto buonissimo.

Con lo stomaco imbottito di cibo siamo tornate nella nostra dimora promettendoci di non mangiare mai più così tanto.

Un bacione.

Sofia e Letizia